Piana del Sele: “Bene i controlli della Guardia di Finanza ma servono ulteriori leggi per porre fine allo sfruttamento della manodopera nei campi e tutelare lavoratori e imprenditori agricoli onesti”.
Commenta così, il presidente provinciale dell’Associazione Italiana Coltivatori di Salerno e vicepresidente nazionale dell’AIC, Donato Scaglione, l’indagine sui braccianti della Piana del Sele e in tutto il centro Sud Italia denominata “Click Day” della Procura della Repubblica e condotta dalla Guardia di Finanza che ha portato nei giorni scorsi, all’emissione di un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 47 persone, tra cui imprenditori, operai agricoli e professionisti, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, violazione dell’art. 12 D. Lvo 286/98 contenente disposizioni contro l’immigrazione clandestina, riciclaggio, autoriciclaggio, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Indagini, svolte dalla Procura Nazionale Antimafia, che hanno fatto emergere il sistema di lucro illecito da parte degli indagati che facevano leva sullo stato di bisogno dei braccianti extracomunitari che miravano ad ottenere il nulla osta per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro tramite una società ad hoc che utilizzava in maniera fraudolenta l’identità digitale di imprenditori ignari allo scopo di consentire l’inserimento delle richieste di nulla osta all’ingresso sul territorio nazionale grazie alla complicità di una rete di imprenditori, patronati e liberi professionisti che, in cambio di danaro, curavano le pratiche burocratiche false per l’ottenimento dei permessi.
Soldi, svariati milioni di euro, finiti in una rete di riciclaggio della quale era parte integrante anche un clan.
“L’ottimo lavoro della Procura -spiega Scaglione- fa emergere quanto la lotta all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento dei lavoratori stranieri nei campi sia una piaga alla quale bisogna porre urgentemente fine.
Bene le leggi che ci sono, ma non bastano perché è necessario intervenire su più fronti, facendo rete e sinergia tra Enti, associazioni e Stato, affinché mai più, nessun uomo, extracomunitario o meno, sia sfruttato, maltrattato, usato e vessato, nei campi e nel lungo tragitto per raggiungere l’Italia.
Al contempo- aggiunge il presidente provinciale AIC Salerno- è fondamentale premiare coloro che lavorano e operano nella trasparenza, imprenditori agricoli e aziende e ciò proprio per mettere definitivamente la parola fine allo sfruttamento dei lavoratori agricoli”.