Residenti ed imprenditori del litorale sul piede di guerra dopo la decisione della Provincia di Salerno di prorogare per ulteriori dieci giorni la chiusura del ponte sul fiume Asa. Alla base dello slittamento l’impossibilità a concludere entro il 28 febbraio (termine di fine lavori individuato nelle scorse settimane) l’intervento di transennamento e di apposizione della segnaletica stradale fondamentale per poter riaprire al traffico a senso unico alternato il viadotto sulla Sp175. Di qui lo spostamento della data al 12 marzo. Quanto basta per far infuriare gli abitanti della fascia costiera ed i titolari delle attività ricettive e commerciali, preoccupati dal sibillino «fino ad ultimazione lavori» contenuto nell’ordinanza che a molti ha fatto pensare ad un’ulteriore posticipazione. A prendere posizione in maniera netta, a nome di quaranta operatori turistici, è l’associazione Mistral, che chiede misure concrete dopo tre mesi di isolamento. «Ancora una volta – si legge nella lunga nota di Mistral – in maniera sconsiderata e senza tenere minimamente conto delle condizioni in cui è ridotto un intero comparto produttivo e imprenditoriale, la Provincia sceglie di prolungare la chiusura del ponte. Da mesi ormai abbiamo cercato di anteporre la questione sicurezza a quella dell’attività commerciale che da anni è vittima di trascuratezza da parte di tutti gli enti preposti e abbiamo cercato un dialogo che potesse portare a soluzioni condivise, ma a distanza di 4 mesi possiamo dire che tale dialogo è risultato un monologo in cui i burocrati si trincerano dietro scelte prive di cognizione di causa».