Il Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Territoriale S4, con il Comune di Pontecagnano Faiano ente capofila, ha approvato il Piano Locale di contrasto alla
povertà proposto dall’Ufficio di Piano.
Si tratta di un finanziamento di circa un milione di euro stanziati al fine di potenziare servizi ed interventi in atto nel territorio,
a partire dal Programma SIA/REI Sostegno di Inclusione Attiva/Reddito di Inclusione.
Si tratta, nello specifico, dei seguenti servizi: educativa domiciliare territoriale, mediazione familiare e culturale, servizio sociale professionale, segretariato sociale.
Con tali fondi (mix di risorse nazionali e quota di compartecipazione regionale) è già stata
rispristinata l’assistenza domiciliare sociale.
Tale offerta è destinata, nelle prossime settimane, ad essere ulteriormente arricchita con l’attivazione degli interventi relativi al Programma regionale delle Intese Territoriali di
Inclusione Attiva. A riguardo, l’Ufficio di Piano sta ultimando, secondo le indicazioni regionali, gli adempimenti di ordine amministrativo e gestionale.
“Siamo impegnati nello sforzo di connettere servizi ed interventi a valere su varie fonti di finanziamento”, ha detto la Coordinatrice dell’Ufficio di Piano Giovanna
Martucciello, “al fine di comporre ed assicurare una offerta all’altezza dei bisogni dei cittadini”.
L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pontecagnano Faiano, Paola Manzo ha invece sostenuto: “Mettiamo in campo un patrimonio di servizi per sostenere la vita
quotidiana delle famiglie, accompagnando, in particolar modo, le persone anziane e le responsabilità educative dei genitori. Sono queste le priorità nella costruzione della “casa
comune”, ovvero la nostra comunità”.
Il Sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara, ha aggiunto: “Il sistema sociale che stiamo realizzando attua un circuito virtuoso di qualità: dai bisogni delle famiglie ai
servizi alla persona; dai servizi alla qualità della vita che costituisce la base essenziale dello sviluppo economico e sociale del territorio. Il lavoro di cura, oltre a rispondere al
bisogno di assistenza delle persone socialmente più fragili, genera nel territorio economia civile e cultura di cittadinanza solidale”.