Il Tar di Salerno sospende il decreto regionale che ha escluso dalla Valutazione di Impatto Ambientale il sito di stoccaggio rifiuti pericolosi e non che la Ecosider vorrebbe realizzare in via Irno. I giudici del Tribunale Amministrativo, riunitisi martedì in camera di consiglio per vagliare i ricorsi delle due aziende operanti nella zona interessata ed il ricorso presentato dal Comune di Pontecagnano Faiano, hanno riaggiornato la discussione all’11 settembre prossimo chiedendo alla Regione l’invio del parere della Commissione Via-Vas (non inserito fra gli atti della costituzione in giudizio) che è alla base del decreto regionale che ha sancito la non assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale per il sito in questione. Una richiesta di integrazione documentale seguita dalla sospensione del provvedimento impugnato da coloro che hanno presentato il ricorso.
“Va disposta la sospensione – si legge nell’ordinanza del Tar – poiché, nel doveroso bilanciamento fra gli interessi prospettati dalla parte ricorrente e quelli della parte resistente, occorre dare prevalenza ai primi, anche alla luce dell’impossibilità di apprezzare le ragioni che hanno portato all’esclusione del progetto dalle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale”.
IL COMMENTO DEL COMITATO TUTELA AMBIENTE
Il Comitato Tutela Ambiente apprende dal sito del TAR che la ordinanza riguardante l’impianto di rifiuti di via Irno ha sospeso il decreto dirigenziale del settore Ambiente della Regione che autorizzava la sua realizzazione senza la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), chiedendo alla stessa di acquisire le motivazioni espresse dalla commissione VIA-VAS-VI.
Esprimiamo soddisfazione per questo primo risultato soprattutto per il fatto che la sentenza collega il possibile danno derivante dalla realizzazione dell’impianto e la mancata VIA, cosa che fa ben sperare per la sentenza definitiva. Ora non ci resta che attendere l’11 settembre, quando il TAR, acquisiti i documenti dalla Regione, emetterà la sentenza.
Non possiamo essere soddisfatti invece dell’incontro avuto da Fabio Natella, membro del comitato che ci ha egregiamente rappresentato, e Giuseppe Lanzara che ha dimostrato una volta di più la sua inefficacia sul tema dell’amianto difendendo la posizione della proprietà del sito ex Tabacchificio ATI. Giuseppe Lanzara sostiene a parole la criticità amianto del sito e apprezza la posizione della proprietà che nella lettera inviata all’Amministrazione sostiene l’innocuità dell’amianto e che rimuoverà parte della copertura anche se non sia tenuta a farlo. Il rapporto, oseremmo dire di reverenza, delle Amministrazioni presenti e passate ha di fatto portato fino ad ora alla non soluzione del problema. Giuseppe Lanzara ha anche affermato che se la proprietà non ottemperasse agli impegni presi procederà a fare intervenire gli enti preposti. La domanda sorge spontanea; e perché non lo ho ha fatto subito?
Gli ricordiamo che la rimozione dell’amianto è un obbligo di legge non una cortesia che si baratta con una autorizzazione a costruire.
Noi confidiamo solo nell’intervento degli enti richiesto dal nostro esposto.