Home Cronaca Procura: indagini su appalti pubblici, coinvolti politici e funzionari

Procura: indagini su appalti pubblici, coinvolti politici e funzionari

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha emesso un decreto di sequestro probatorio nell’ambito del procedimento penale n. 4536/2024 R.G.N.R. Le indagini riguardano un presunto sistema illecito legato a procedure di gara pubbliche in Campania. Sette persone risultano indagate, tra cui amministratori pubblici e funzionari, accusati a vario titolo di reati gravi contro la pubblica amministrazione.

Tra i soggetti sottoposti a indagine figurano: Francesco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno; Luca Cascone, consigliere regionale e presidente della Commissione Urbanistica, Infrastrutture e Trasporti della Regione Campania; Andrea Campanile, collaboratore del sindaco Alfieri; Giovanni Vito Bello, dirigente del Comune di Capaccio Paestum; Angelo Michele Lizio, dirigente della Provincia di Salerno; Nicola Aulisio, imprenditore; Federica Turi, dirigente del Comune di Capaccio Paestum.

Le accuse

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di aver costituito o partecipato a un’associazione per delinquere (art. 416 c.p.), finalizzata alla commissione di reati di: Turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 e art. 353 bis c.p.); Altri reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica.

Secondo il decreto, il gruppo avrebbe agito attraverso una “stabile organizzazione” con ruoli definiti e compiti specifici. Francesco Alfieri, nelle sue qualità istituzionali, avrebbe fornito direttive operative agli altri membri dell’associazione, anche tramite emissari come Andrea Campanile.

Le opere coinvolte

Le presunte irregolarità riguardano gare d’appalto bandite da enti pubblici come il Comune di Capaccio Paestum e la Provincia di Salerno. Tra queste: La gara per il “Sottopasso”; Il progetto “Fondovalle Calore – completamento I lotto II stralcio”; La strada “Aversana”.

Le accuse di turbativa d’asta si riferiscono a doni, collusioni e mezzi fraudolenti utilizzati per favorire specifici operatori economici.

Il decreto di sequestro probatorio autorizza l’acquisizione di documenti, corrispondenza e materiali utili all’indagine. La Procura sta approfondendo la dinamica delle presunte condotte illecite, che si sarebbero svolte dal novembre 2022 e sarebbero tuttora in corso.

L’inchiesta, ancora in fase preliminare, si concentra sul ruolo di ciascun indagato e sull’eventuale connessione tra le procedure di gara contestate.