Sono diciassette, tra dirigenti ed ex dirigenti della Regione Campania, gli inviti a dedurre presentati dalla Guardia di Finanza di Napoli su indicazione della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti.
Focus dell’indagine sarebbe un danno erariale che è stato attestato sull’ingente somma di oltre tre milioni e mezzo di euro. Tra essi, il già vicepresidente del consiglio regionale e presidente di So.Re.Sa. Spa Tommaso Casillo, il segretario del partito socalista Enzo Maraio, pluribocciato alle elezioni come da ultimo alle recenti Europee, il Presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, e quello protempore Rosa D’Amelio.
L’indagine è partita dalla decisione della Corte Costituzionale che dichiaravano incostituzionali alcune disposizioni della Regione con le quali sono stati accesi dei fondi dai quali attingere un trattamento economico accessorio ai cosiddetti coordinatori amministrativi dei gruppi consiliari e ai cosiddetti responsabili di segreteria delle commissioni consiliari. Tali trattamenti sono però stati ritenuti illeciti.
Secondo le ipotesi accusatorie: “gli organi apicali del Consiglio regionale adottavano delibere finalizzate ad attribuire al medesimo personale una indennità accessoria di diretta collaborazione senza soluzione di continuità con il passato. Si sarebbe così perseverato nel riconoscere un trattamento economico analogo a quello dirigenziale a figure prive di un profilo professionale adeguato in contrasto con la riserva di competenza esclusiva assegnata in materia al legislatore statale, con il contratto collettivo nazionale di lavoro e con la stessa normativa regionale intervenuta a partire dal 2021 nonché in violazione ed elusione del giudicato costituzionale”.