I fatti degli ultimi mesi, iniziati con l’arresto di Franco Alfieri il 3 ottobre, arrivano anche a Palazzo Santa Lucia, dove si è verificato un terremoto. Bersaglio della Procura è stato uno degli uomini di fiducia del presidente De Luca, cioè Luca Cascone, presidente della Commissione infrastrutture e Trasporti, che ha rimesso nelle mani del presidente le deleghe a lui assegnate.
Anche per il consigliere, come per Alfieri e tutti gli altri indagati, c’è l’associazione a delinquere. Per lui, le indagini si concentrano sui dispositivi in suo possesso, cioè telefoni, tablet e pc.
Il provvedimento della procura fa da preambolo a una decisione forte presa da Cascone: «Le attuali condizioni non mi consentono più di svolgere serenamente il mio lavoro – ha detto – l’ultima è un’accusa aggiuntiva a quelle già ricevute, questa sicuramente più brutta e infamante.
Continuo ad avere massima fiducia nella Magistratura e negli organi inquirenti perché credo profondamente negli uomini e nel ruolo delle Istituzioni, cardini del nostro Stato. Aspetto fiducioso che facciano serenamente il loro lavoro, con la certezza di non aver fatto nulla di quello che mi viene contestato.
In un romanzo si citava il famoso proverbio “male non fare, paura non avere”, che è un mantra che, in queste ore, bussa insistente nella mia testa per ricordarmi sempre le coordinate etiche con cui ho affrontato sempre il mio ruolo pubblico e il mondo circostante; comincio ad avere paura, per me, per la mia famiglia, per le mie figlie, perché quello che mi sta accadendo è a dir poco surreale».
Situazione molto complessa, quindi, quella che i vari organi istituzionali stanno vivendo. Al centro delle indagini ci sono i lavori per la Fondovalle Calore, per l’Aversana e per il sottopasso di Paestum, i cui lavori sono stati consegnati ad aprile. Di certo nei prossimi giorni ci saranno novità, anche perché da oggi cominciano le indagini sui dispositivi degli indagati e si attendono svolte nelle indagini.