Dopo la conclusione del riconteggio della scorsa settimana, arrivato per il ricorso presentato da Raffaele Pesce, arriva adesso la relazione elaborata dal viceprefetto Roberto Amantea.
Con essa informa i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale dai quali lo stesso aveva ricevuto l’incarico di effettuare determinate operazioni. Secondo quanto scritto da Amantea, ci sarebbero alcune incongruenze, esattamente quelle che aveva sollevato il presidente della commissione elettorale dopo il voto del 12 giugno ad Agropoli.
Sono la sezione 13 e la 16 quelle che le presentano. Nella prima, secondo quanto scritto da Amantea, “non vi è corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione, né con riferimento alle liste elettorali, né relativamente ai registri di annotazione tessere elettorali”. Mentre nella 16 “Non vi è corrispondenza tra il numero dei votanti e il numero delle schede utilizzate per la votazione (918 votanti a fronte di 915 schede utilizzate per la votazione)”.
La prossima udienza è fissata per l’8 di febbraio quando si potrebbe già avere una decisione. Da capire se si tornerà al voto, seppur sia plausibile che ciò potrà accadere solo laddove sono state evidenziate le ormai arcinote incongruenze, vera spada di Damocle sulla testa dell’amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi e, dunque, nelle sole sezioni dove si registra l’incongruenza.
Alla luce della relazione, infatti, sembra improbabile l’azzeramento dei risultati elettorali e un nuovo ritorno alle urne.