Si sveglia la politica sulla situazione della rotatoria di Cioffi.
Il consigliere comunale di Eboli nonché provinciale Filomena Rosamilia dice la sua e invita l’Anas, ente gestore, a intervenire al più presto: “purtroppo non è la prima tragedia che accade – dice – la rotatoria di Cioffi è un errore per come fu pensata. La reputo molto pericolosa. Auspico che l’Anas dopo l’ennesimo incidente mortale, faccia i dovuti adeguamenti di messa in sicurezza”.
Il capogruppo ebolitano di Fratelli d’Italia Damiano Cardiello attacca e fornisce una sua versione: «Non si capisce chi abbia ideato quel tratto. Per qualche obolo in meno non si è proceduto all’esproprio per renderlo lineare. Diffideremo anche legalmente l’Anas a provvedere con urgenza al rifacimento del tratto. Non credo sia una spesa esosa e sono certo che servirà ad evitare altre tragedie”.
Come spesso accade, dopo una tragedia arrivano messaggi di cordoglio e di solidarietà, è accaduto anche adesso, ma le parole della politica si concretizzano adesso, in quel maledetto “giorno dopo” quando è oramai troppo tardi. Ci sarebbe da chiedersi cosa abbia fatto in passato chi oggi parla.
La situazione della rotatoria di Cioffi era cosa nota e come evidenziato più volte anche da questa emittente, era ed è facile l’accadimento di una tragedia. Tantissimi gli incidenti, alcuni mortali, che non accadono oggi, i morti non sono solo i tre, forse, dirottati da Agropoli.
Sono stati tanti negli anni e così i feriti. Solo qualche mese fa si è evitata la tragedia con un’auto che è andata distrutta nel medesimo posto di quella dove i tre hanno trovato la morte domenica. Era necessario l’ennesimo disastro perché qualcuno facesse sentire la propria voce? Purtroppo è così ed ormai è diventata una prassi: la rabbia da parte della politica si leva compatta, ma fino ad ora il silenzio era assordante.
Meglio tardi che mai, giusto dirlo, ma questo “tardi” è macchiato di sangue ed ha sulla coscienza fin troppi morti. L’appuntamento con la prossima leata di scudi è alla prossima tragedia, al prossimo incidente quando ci saranno le solite condoglianze e le solite lacrime. Tutto questo, mentre sulle strade italiane e su quelle della provincia si continua a morire.