Ennesima tragedia al Ruggi di Salerno. Tutto parte dalla gravidanza di una donna classe ’89 che, seppur non molto complessa, era da tenere sotto osservazione.
Così è in effetti stato: la 35enne era ricoverata nel reparto di ginecologia, ben diverso da quello per gravidanze a rischio, in attesa che il nascituro iniziasse il suo percorso verso la vita.
Ciò, però, non è avvenuto e i medici avrebbero dunque pensato di indurre il parto con un farmaco, per ben due volte, non seguendo, pare, le linee guida da attuare in casi del genere. Il feto, come riporta il quotidiano “le Cronache”, sarebbe così andato sotto stress e non ce l’avrebbe fatta. Il bambino è morto prima ancora di nascere. Una tragedia per una giovane mamma, soprattutto dopo che per tanti anni non era riuscita nell’intento di dare alla luce un figlio. Per la donna, poi, è stato necessario un taglio cesareo per estrarre il corpo oramai senza vita.
La famiglia del piccolo, adesso, di certo sporgerà denuncia per fare luce su quanto accaduto e soprattutto sul perché si sia deciso di seguire tale procedimenti. Sotto accusa, finisce il reparto di ginecologia del dottor Giuseppe Laurelli che recentemente ha sostituito il primario Francesco Marino. Al momento, dalla direzione sanitaria presieduta dal direttore generale Vincenzo D’Amato non ci sono dichiarazioni.