Home Cronaca Salerno, cinque misure cautelari per usura

Salerno, cinque misure cautelari per usura

La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione, alle prime luci dell’alba odierne, ad una
Ordinanza Applicativa di Misure Cautelari nei confronti di 5 soggetti, emessa dal GIP di Salerno su
richiesta della DDA.(in carcere sono finiti Emilio Viviani, classe ’80 di Salerno, Luigi Bifulco, salernitano classe 62′ e Rosario Della Corte, classe ’71.
Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti l’avvocato Francesco Candela classe ’73 e Alessandro Memoli classe 61′).
I destinatari della misura cautelare personale, sono ritenuti, a diverso titolo, responsabili dei reati di
concorso in violenza privata, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, in alcuni casi aggravati
dal metodo mafioso (ex art. 416 bis I°).
L’ipotesi accusatoria, a proposito della quale è stata ritenuta la sussistenza di gravi indizi di
colpevolezza a carico degli indagati, riguarda la concessione di prestiti di denaro mediante
l’applicazione di tassi di interessi di natura “usuraia”, nei confronti di persone in stato di bisogno e la
realizzazione di rilevanti atti di intimidazione nei confronti delle vittime, tali da costringerle per far
fronte ai debiti contratti, in alcuni casi, a vendere i propri beni e consegnare agli usurai il ricavato a
parziale ristoro dei debiti.
Nel corso delle indagini, peraltro, è stato documentato un episodio in cui uno degli usurai non ha
esitato a recarsi presso una struttura ospedaliera del frusinate al fine di reperire un debitore, che si
sarebbe dovuto recare nell’occasione a far visita ad un congiunto ivi ricoverato per gravi condizioni
di salute, al fine di costringerlo ad adempiere alla illecita prestazione.
Sono state documentate diverse attività di intimidazione poste in essere dagli usurai nei confronti
anche dei familiari delle vittime, ad esempio mediante il danneggiamento di vetture o l’invio di
messaggi minacciosi, nonché recandosi personalmente presso i luoghi di lavori di costoro al fine di
costringerli al pagamento dei debiti.
Complessivamente le vittime di usura, a fronte degli originari prestiti, avrebbero dovuto restituire una
somma pari a circa 1 milione di euro mediante il riconoscimento di interessi superiori ai tassi soglia
ed in alcuni casi oscillanti tra il 300 ed il 514 % annuo. Tale ultima circostanza evidenzia
chiaramente l’entità dei profitti che scaturiscono dall’esercizio dell’illecita attività della concessione
di prestiti di denaro a tassi usurai.

Comunicato Stampa