La crisi del lavoro colpisce tutti gli ambiti e il Ruggi di Salerno non ne è esente.
A proclamare lo stato di agitazione sono le varie sigle sindacali quali la Fials, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità, la Cgil e la Uil. Oggetto del contendere sono le modifiche degli incarichi ai lavoratori del pronto soccorso del nosocomio salernitano. Cambi di ruolo approntati unilateralmente e dunque senza coinvolgere i lavoratori direttamente interessati.
Da qui la decisione dello stato di agitazione. “In qualità di rappresentanti – dicono le sigle – ribadiamo il nostro sostegno allo stato d’agitazione, motivato da un’inerzia della direzione strategica dell’Azienda “Ruggi d’Aragona” sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari”.
A parlare sono Tony Chiola e Christian Luongo, la Rappresentanza Sindacale Unitaria di Fials Salerno, che aggiungo ulteriori aspetti: “alcuni casi particolarmente critici, su cui stiamo sollecitando risposte senza successo, includono la chiusura del “Da Procida” e il ridimensionamento delle attività senza adeguata copertura del fabbisogno dell’utenza, la criticità del reparto di Pediatria con il personale costretto ad eccessivi carichi di lavoro, la mancanza di sicurezza in Sala Operatoria durante procedure di alta criticità, e il presunto ridimensionamento di Chirurgia generale con conseguente allungamento delle liste d’attesa per pazienti oncologici e trasferimento di personale con precise competenze specifiche acquisite, nonostante la necessità sia palese”.
Secondo i lavoratori, e in questo caso i loro rappresentanti, lo stato di agitazione rappresenta l’unico mezzo con cui poter far sentire le proprie rimostranze ad una dirigenza che pare sorda alle esigenze tanto dei lavoratori quanto dei pazienti e dei cittadini, categorie che pagano sempre più alcune scelte ritenute scellerate e distanti dalla realtà.