Home Cronaca San Mango, uccide la moglie e si suicida

San Mango, uccide la moglie e si suicida

Tragedia a San Mango Piemonte dove un uomo si è suicidato impiccandosi sul ponte dell’autostrada dopo aver ucciso la moglie colpendola con un coltello.

A togliersi la vita è stato il 56enne Rodolfo Anastasio che prima dell’insano gesto ha ferito a morte la moglie Paola La Rocca di 55 anni con un coltello al culmine di una lite avvenuta all’interno della loro abitazione al Parco Fiorito. I due erano i proprietari del Ristorante Pinocchio che è ubicato sul Lungomare Trieste di Salerno.

La signora, soccorsa dai carabinieri giunti sul posto, è stata trasferita all’ospedale Ruggi dove è spirata. Dopo aver colpito la moglie l’uomo si è allontanato dall’abitazione e poco dopo si è recato sul cavalcavia dell’autostrada di San Mango, nei pressi dell’uscita di Pontecagnano Faiano, dove si è impiccato.

Sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco, al lavoro per recuperare il corpo senza vita dell’uomo. Scena raccappricciante per gli automobilisti che hanno notato il cadavere penzoloni dal ponte dell’autostrada.

Le ferite troppo gravi riportate dalla donna purtroppo non le hanno lasciato scampo ed è deceduta nel nosocomio salernitano dove i medici hanno fatto il possibile per salvarle la vita. Da una prima ricostruzione dei carabinieri, sembrerebbe che la coppia fosse in crisi e che stessero sul punto di divorziare. Questo motivo potrebbe aver fatto scoppiare la lite finita poi nel tragico epilogo.

Sulla vicenda, interviene anche la CGIL: «Un altro femminicidio, il settimo nella nostra regione dall’inizio del 2022, tinge di rosso le pagine di cronaca – dice il sindacato – dopo il tentato femminicidio di martedì a Giugliano in Campania, oggi la tragedia di San Mango Piemonte, dove un uomo ha ucciso la moglie per poi togliersi a sua volta la vita. Un gesto efferato – si legge nella nota – che rappresenta l’ennesimo segnale di una drammatica asimmetria alla base delle relazioni che si cela dietro il possesso, la sopraffazione, la cultura maschilista. Una cultura che va sradicata alla base, educando al rispetto, all’uso del linguaggio, al rifiuto degli stereotipi. È necessario che la prevenzione della violenza non si fermi e il suo contrasto diventi una priorità a livello politico. Basta contare le donne uccise per mano degli uomini – concludono – è necessario agire».