Si è fermato a Sapri, a Vallo Scalo e ad Agropoli il treno della memoria con a bordo il feretro del soldato senza nome, quel milite ignoto che nel 1921 venne scelto tra le centinaia di corpi dei soldati italiani morti in battaglia.
Un viaggio lungo lo Stivale per ricordare il sacrificio di tanti giovani che hanno dato la vita durante la Grande Guerra, un messaggio che oggi assume un significato maggiore alla luce dei recenti accadimenti bellici in Europa.
Presso la stazione dove il treno ha effettuato la sosta, tantissime le persone che hanno salutato il soldato senza nome.
Gente comune, bambini coi nonni, rappresentanti di associazioni, anziani, giovani e meno giovani, tutti con le lacrime agli occhi, uniti ed emozionati. Tutti, esattamente come 101 anni fa, hanno voluto esserci per un semplice saluto a quel giovane italiano caduto per un ideale di libertà, in rappresentanza di tutti i soldati morti sui vari fronti.
Presenti, ovviamente, anche le autorità civili e militari da parte delle quali sono arrivate parole di pace: “questo treno è un monito – hanno detto – affinché ciò che è accaduto non accada più, in particolar modo oggi”.