È originario di Salerno il 51enne arrestato dalla Polizia di Trapani perché ritenuto responsabile dell’esplosione della pen drive che, nell’ottobre 2018, ferì gravemente negli uffici della Procura della Repubblica di Trapani un ispettore superiore della polizia di Stato.
L’ingegnere informatico, arrestato nell’ambito dell’operazione “Unabomber Pantelleria”, è accusato di aver confezionato pen drive esplosive, è indagato per minacce aggravate, lesioni gravissime, tentata estorsione, fabbricazione, commercio e detenzione di materiale esplosivo e di addestramento a preparare esplosivi.
Nell’abitazione del professionista, a Pantelleria, vi era un vero è proprio laboratorio per la preparazione di congegni esplosivi e per miscelare sostanze chimiche, ritenute dagli inquirenti, molto pericolose.
La polizia ha scoperto, inoltre, in una cava di contrada Kazen, un kg di sostanze esplosive, miscelate, secondo gli inquirenti dall’arrestato, “pericolosissime”, al punto che proprio in queste ore gli inquirenti, considerato che il materiale “non è trasportabile”, stanno valutando se farlo esplodere sul posto.
Soddisfatto il questore di Trapani, Claudio Sanfilippo, che ha commentato gli esiti dell’operazione “Unabomber Pantelleria”: “Lavoro di grande qualità fatto nel giusto silenzio investigativo”.