Il prossimo 5 settembre ricorreranno i quindici anni dall’uccisione di Angelo Vassallo.
La fondazione che porta il suo nome, presieduta dal fratello Dario, ha lanciato una proposta per ricordarlo. Mettere a dimora un albero per perpetrare la memoria del sindaco pescatore.
“Quindici anni senza Angelo sono quindici anni di dolore, ma anche di battaglie, di memoria e di impegno.
Angelo non era un uomo qualunque: aveva scelto di essere dalla parte giusta, difendendo la natura, la legalità e la dignità delle persone – dice il presidente Vassallo – è stato ucciso per questo, ma il suo esempio non è stato cancellato.
Chiediamo a ognuno di mettere a dimora un albero in suo ricordo. È un atto di civiltà che si oppone all’ignoranza e alla violenza di chi appicca incendi, distrugge, semina morte e devastazione. Un albero è vita, è radici, è futuro. Metterlo a dimora significa credere che la speranza può vincere sulla paura, che la memoria può generare nuova energia.
La Fondazione non smetterà mai di chiedere verità e giustizia per Angelo, ma nello stesso tempo vuole che la sua eredità sia viva e attuale.
Non ci basta ricordare, vogliamo trasformare il ricordo in azioni concrete, capaci di coinvolgere cittadini, scuole, istituzioni. Solo così la storia di Angelo diventerà davvero patrimonio di tutti e stimolo per le nuove generazioni.
Angelo sognava un mondo più giusto e più pulito. Oggi quel sogno può e deve continuare attraverso i nostri gesti.
Un albero messo a dimora oggi sarà domani un segno di rinascita, di resistenza e di speranza”. Nel frattempo, il 16 di settembre prenderà il via a Salerno il processo sul brutale omicidio.



