È stato presentato ieri presso il Comune di Salerno il libro di Luca Di Bartolomei “Dritto al Cuore”.
L’evento, che ha visto la partecipazione di studenti, associazioni e cittadini, è nato dall’interesse per una tematica molto attuale che riguarda la detenzione d’armi e il pericolo che rappresenta.
Questioni che Luca, figlio del l’ex capitano della salernitana anni ’90 Agostino Di Bartolomei, ha vissuto in prima persona.
IL LIBRO
Più armi uguale più sicurezza. Un’equazione trasformata in slogan, una convinzione che ha spinto il 40 per cento degli italiani ad affermare che si sentirebbe più sicuro con una pistola in casa. Più armi uguale più femminicidi. Ecco un’altra equazione, ma questo non è uno slogan, è la semplice constatazione di una tragica realtà. Una pistola è costruita per sparare, per ferire o uccidere. O anche per uccidersi. Luca Di Bartolomei, figlio di Agostino, famoso calciatore che venticinque anni fa si suicidò con una Smith & Wesson 38 acquistata credendo di proteggere la sua famiglia, in questo libro affronta con lucidità un tema che la cronaca ci ripropone ogni giorno. Unendo vicende e racconti personali a dati e studi comparati sull’argomento, in una narrazione calda e partecipata, ma anche inattaccabile ed essenziale, ci invita a riflettere. Rendere più permissiva la legge sulla legittima difesa rischia di alimentare una giustizia fai da te, favorendo la comparsa di tanti Rambo pronti a sparare alla prima occasione. E soprattutto nasconde la preoccupante perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato quale garante e custode della nostra sicurezza. Luca Di Bartolomei dimostra in queste sue pagine come la realtà sia spesso molto diversa da come la percepiamo, anche sull’onda di quello che i media ci propongono. Dobbiamo invece capire le nostre vere paure e smascherare l’inganno che ci spinge a dare una risposta sbagliata a un problema reale.