Sono 300 i precari che dopo il 31 dicembre rischiano di chiudere la loro esperienza lavorativa presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.
Sul piede di guerra la Cgil, pronta a dichiarare lo stato di agitazione di tutto il personale qualora la direzione strategica non assuma iniziative concrete che garantiscano la continuità lavorativa e dei servizi erogati dal noscomio.
La carenza di personale, infatti, sta mettendo seriamente a rischio la garanzia dei Lea.
Una situazione sulla quale la Regione ha garantito un intervento per la proroga dei contratti al 31 dicembre 2022.