Saranno accorpati i reparti di urologia e chirurgia del “Maria Santissima Addolorata” di Eboli.
Il primo gennaio è passato e quella data era il limite invalicabile oltre il quale alcuni medici sarebbero tornati da dove erano partiti e cioè altre strutture sanitarie dalle quali erano arrivati “in prestito”. Quando giunsero al nosocomio ebolitano, l’obiettivo era di sopperire alle mancanze, già ataviche, di personale.
Con l’inizio del 2023, però, il prestito è finito e il problema è tornato dato che non era stato risolto, ma soltanto rimandato. In ogni caso, l’ospedale che è già in emergenza sta affrontando con immensa difficoltà questi primi giorni del 2023. Il finesettimana appena trascorso ha visto saturo il pronto soccorso anche a causa della mancanza di personale infermieristico. Da oggi, i due reparti saranno un tutt’uno, ci sarà un’unica regia che dovrà guidare e gestire due importanti realtà dell’ospedale.
Scatenati, ovviamente, i sindacati: la UIL FPL si dice contraria a tale soluzione, chiedendo interventi seri e precisi, senza alternative di comodo. La preoccupazione delle sigle sindacali è anche relativa ai turni di lavoro massacranti a cui le poche figure professionali sono sottoposte con una ricaduta fisiologica sul rendimento in corsia. Del medesimo avviso è la Fisi Salerno che invita l’Azienda Sanitaria Locale a risolvere le criticità evitando gli accorpamenti, ritenuti deleteri e senza alcun utile. Infine, è ancora in essere la possibilità di accorpare Eboli con Battipaglia al fine di risolvere tutte le criticità.