Inizierà a luglio il processo che vede imputati i tre fratelli Celso, accusati dell’omicidio di Mario Solimeno avvenuto nei mesi scorsi ad Eboli. Gli indagati non dovranno solo rispondere di omicidio aggravato ma anche tentata estorsione e furto aggravato.
Giuseppe, Felice e Gaetano Celso sarebbero accusati di essere i responsabili dell’omicidio di Mario Solimeno, artigiano di Eboli di 29 anni, morto per una ferita al collo causata da una serie di colpi esplosi verso l’auto da Giuseppe Celso nel settembre scorso.
L’uomo morì dopo un mese in ospedale a Napoli. La perizia disposta dalla Procura confermò che l’uomo morì a causa proprio al proiettile che lo colpì. Da quello che emerge da parte degli inquirenti è che Mario sia morto per un caso fortuito, per l’accanimento nei suoi confronti da parte dei tre fratelli. Il giovane infatti si trovava lì perché aveva deciso di difendere la sorella e il cognato dalla furia omicidia dei tre che avevano pianificato un’azione ritorsiva nei confronti della coppia, legata ad una faisa in corso tra gruppi contrapposti dediti allo spaccio nel rione 167.
Sempre secondo la Procura, anche se a sparare fu Giuseppe Celso, i fratelli sono colpevoli in quanto avrebbero avuto azioni criminose consecutive e in tempi diversi su accordo e con suddivisioni di compiti. In particolare, quando la vittima giunse con alcuni parenti a bordo dell’auto (che forse non giudava lui) Giuseppe stava minacciando la sorella e il cognato con una pistola, affiancato dal fratello Gaetano che teneva sott’occhio la strada per evitare che qualcuno ostacolasse i loro piani. Fu allora, all’arrivo dell’auto, che Giusppe esplose tre colpi risultatisi fatali.