Ha sollevato numerose polemiche nella cittadinanza di Battipaglia l’abbattimento del cedro in piazza Aldo Moro.
Tutti contro la sindaca Cecilia Francese e la decisione di tagliare l’albero nella piazza del comune, divenuto quasi un simbolo e parte della storia della città. Il dito puntato contro la prima cittadina, però, non è relativo al taglio in sé, per cui in molti si sono messi l’anima in pace dato che era doveroso a causa di uno stato di salute non ottimale della pianta stessa.
Il gruppo di opposizione di Civica Mente parla dell’ennesimo fallimento dell’amministrazione: «Quella dell’abbattimento è la fotografia perfetta degli ultimi sette anni – dicono – è un’amministrazione che sceglie di non amministrare. Che taglia, distrugge».
«Che è incurante dei bisogni e della volontà dei cittadini. Che è sorda. Che è assente. Che antepone gli interessi di pochi a quelli di una comunità. Un’amministrazione grigia. Di cemento. Senza memoria e senza rispetto. Ingiustificabile. Quel cedro – continuano – è un simbolo di una città che perde pezzi, che perde colore, che perde a prescindere. Quel cedro, che non c’è più, ci ricorderà la pochezza e la vuotezza di sette lunghi, lunghissimi anni».
Si erge contro la sindaca anche Raffaele Cucco Petrone, vecchio militante politico: «Il cedro è un’altra vittima dell’arroganza e dell’odio verso la natura e verso la nostra città da parte di questa sventura chiamata Cecilia Francese – le sue parole – il povero cedro non aveva parenti che si sono candidati nelle sue liste, acquisendo così il diritto ad edificare qualche palazzo».
Dal canto suo, la sindaca si difende: «Un agronomo ha certificato lo stato di salute pessimo della pianta – dice – il taglio era l’unica soluzione per evitare crolli e per salvaguardare la salute dei cittadini».