Home Attualità Ruggi, torna la Rai e scoppia la polemica

Ruggi, torna la Rai e scoppia la polemica

Ancora una volta, le telecamere della Rai sono state a Salerno per denunciare la situazione dell’ospedale Ruggi d’Aragona.

A interessarsene è la trasmissione Far West, condotta da Salvo Sottile, che spesso ha acceso i riflettori sulla Campania.

Nella puntata andata in onda sul canale della tv di Stato, è stato mostrato l’ospedale e trasmesse interviste di dipendenti ed ex dipendenti, alcune anonime, nelle quali si denunciava una situazione molto difficile e non soltanto dal punto di vista lavorativo.

Pare, come si apprende dalla trasmissione, che ci siano nuove indagini in corso sul nosocomio e su alcuni medici per una serie di negligenze passate, alcune delle quali avrebbero portato alla morte un paziente.

Insomma, un quadro particolarmente complesso che fa trasparire un’immagine non positiva dell’ospedale del capoluogo. Quanto andato in onda ha riacceso il dibattito nel merito. Come spesso accaduto nel recente passato, si alza nuovamente la voce dell’ex primario del reparto gravidanze a rischio Mario Polichetti, oggi rappresentante dell’Udc.

“Quanto visto è sconcertante – le sue parole – se anche solo una parte di ciò corrispondesse al vero, ci troveremmo di fronte a una situazione tale da rendere incompatibile con la funzione pubblica chi ha avuto la responsabilità politica della gestione sanitaria regionale. Un sistema in cui a pagare sono i lavoratori e i pazienti meriterebbe, in quel caso, una risposta altrettanto forte: chi ha sbagliato va rimosso, senza tentennamenti”.

Altrettanto forti sono le parole del sindacato Nursind che invece non vede di buon occhio l’interesse della stampa nazionale: “Il diritto di cronaca è sacrosanto – dice il segretario provinciale Biagio Tomasco – ma ciò non autorizza alcuno a manipolare la realtà o a sacrificare la decenza e la correttezza sull’altare della spettacolarizzazione mediatica.”

Nel servizio sono state riportate gravi accuse e testimonianze che, secondo il sindacato, non restituiscono un quadro veritiero e completo della situazione.

“Ogni giorno – aggiunge – ci sono professionisti che affrontano turni massacranti, spesso senza nemmeno la possibilità di smontare dopo un turno per mancanza di sostituzioni, che subiscono aggressioni verbali e fisiche, ma che continuano a garantire assistenza con competenza, umanità e dignità, senza mai sottrarsi