Dopo la decisione del Tar sezione distaccata di Salerno, la città di Agropoli apre un nuovo capitolo della sua storia. I giudici hanno annullato la proclamazione degli eletti seguita al voto del 12 giugno 2022 ed ora si attendono due passaggi importanti.
Il primo riguarda la decisione del prefetto di nominare un commissario prefettizio che dovrà guidare l’ente fino a nuove elezioni. Per quanto riguarda il secondo punto, c’è sicuramente molta più attesa dato che tutto il futuro è legato ad esso: da qui a nove giorni, tempo limite, i giudici dovranno depositare le motivazioni della sentenza e da esse si capirà come e quando si voterà.
Nel dispositivo, i giudici hanno accolto i due ricorsi del consigliere Raffaele Pesce, accorpati in uno, sospendendo tutti verbali delle ventuno sezioni agropolesi. Si voterà di nuovo in tutte o solo in alcune? In campo torneranno gli stessi candidati della scorsa tornata elettorale o sarà tutto archiviato e si volterà pagina? Tra qualche giorno si potrà dare risposta a tale domanda.
Nel frattempo, Agropoli entra di prepotenza nel già apertissimo dibattito politico sia locale che nazionale. Dal centrodestra arrivano tante dichiarazioni, ma i diversi pensieri si possono riassumere con la pagina nera per il Partito Democratico di cui l’ormai ex sindaco Roberto Antonio Mutalipassi era fiero rappresentante. Pd che sceglie il silenzio, un silenzio rotto dallo stato ex primo cittadino che con spavalderia sbandiera i 4mila voti presi in più rispetto al secondo. Numeri che, stando a quanto detto dal Tar, non sono reali ma inficiati, altrimenti il ricorso non sarebbe stato accolto.
«Siamo parte lesa in questa vicenda – le sue parole – difenderò quel risultato e quel consenso liberamente e democraticamente espresso utilizzando tutti gli strumenti legali e giudiziari. Lo devo a tutti coloro, candidati ed elettori, che mi hanno dato fiducia». I partiti di opposizione, dal loro canto, attaccano. Per Fratelli d’Italia è l’inizio della fine, per Forza Italia si tratta di un capitolo buio che va a chiudersi e così anche la Lega che vede nella decisione del Tar la rivoluzione attesa.
Il più scatenato è il senatore Antonio Iannone che attacca Alfieri: “Ora non parla? – il commento – ora non si erge a giudice? Deve chiedere scusa di esistere politicamente!”. Più tenue è Pino Bicchielli, deputato di Noi Moderati: “Confermati i dubbi che abbiamo sempre sollevato – dice – importante è il lavoro fatto dal consigliere Raffaele Pesce che ringrazio per quanto fatto fino ad oggi e per il risultato conseguito. il dato più preoccupante sia la crisi che vive la democrazia a causa di alcuni segretari e presidenti di seggio non all’altezza del ruolo che devono ricoprire per tutelare la democrazia e mi farò promotore, con il governo nazionale, di un cambio di passo in questo senso per garantire la massima trasparenza”.
Situazione inedita, dunque, per Agropoli che adesso dovrà vivere altri mesi di campagna elettorale con la speranza che le prossime elezioni siano pulite, limpide, chiare e non inficiate da manomissioni esterne.