È tema forte quello dell’Autonomia Differenziata divenuto ormai terreno di scontro politico.
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha presentato il ricorso alla presidenza del Consiglio dei Ministri sulla riforma. A firmarlo è il legale Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale e di giustizia costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in affiancamento all’Avvocatura regionale, chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli.
Come fanno sapere da Palazzo Santa Lucia, il ricorso si basa su vari punti tra cui quello secondo cui, con tale legge, la Regione guadagnerebbe troppi poteri andando a minare la centralità dello Stato.
C’è poi il ruolo del Parlmento che verrebbe svilito, sempre nella posizione della Regione Campania, in favore del presidente del Consiglio, quasi con pieni poteri. Altro focus è sui Lep, i Livelli essenziali di prestazione, per i quali mancano precisi criteri di principio o direttivi per la individuazione degli stessi.
Inoltre “vi è una gravissima violazione dei principi di legalità – scrivono – quanto la individuazione dei livelli viene affidata al Governo senza predeterminare alcun principio o criterio direttivo, in contrasto con la Costituzione”.
L’intenzione della Regione è bloccare la riforma nelle sedi giudiziarie, ma sull’altro fronte si muovono ugualmente i partiti per la raccolta firme con la quale chiedere l’indizione del referendum abrogativo. Poche volte, nella storia del Bel Paese, c’è stata una riforma così tanto dibattuta.