I beni sottratti ad Antonio Campione, adesso sono del comune di Battipaglia. La decisione ieri pomeriggio nel consiglio comunale. All’ ordine del giorno la presa d’ atto dei beni di via Marconi confiscati alla criminalità e sottratti definitivamente all’ imprenditore Campione a giugno del 2013 dopo una sentenza della Corte di Cassazione. Si tratta di un appartamento, tre sottotetti, un deposito e uno studio medico. Pertanto 6 cespiti che l’ Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il 23 febbraio del 2021 ha decretato di destinare al Comune di Battipaglia. La consegna sarebbe dovuta avvenire entro trenta giorni, invece è passato più di un anno. Ci fu una proroga dei termini previsti per la consegna dei beni di via Marconi a causa dell’ emergenza pandemica. Poi, in estate le elezioni e successivamente l’ennesimo rinvio. La presa d’ atto dei beni di via Marconi, che insistono nel cuore del rione Taverna e che complessivamente valgono 400mila euro circa, fu bloccata. Adesso dopo ben sei consigli e altri quattro mesi dall’ insediamento dell’ amministrazione, ieri pomeriggio si è portata la questione tra i banchi della pubblica assise con il voto favorevole per la presa d’ atto sancendo ufficialmente l’ acquisizione dei beni da parte dell’ente di Battipaglia. Adesso c’ è un anno di tempo per trasmettere all’agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata una relazione sullo stato della procedura e, di lì a due anni, un ulteriore report relativo all’ assegnazione o all’ utilizzo degli immobili confiscati alla Camorra. Intanto la questione è arrivata tra i banchi del Consiglio comunale di Battipaglia, riconvocato quattro giorni dopo la seduta fiume di giovedì scorso con i consiglieri di maggioranza che hanno disertato l’ aula come gesto di solidarietà dei confronti dell’ ex assessore e oggi consigliere comunale di “Etica” Pietro Cerullo a margine di un diverbio tra quest’ ultimo e Maurizio Mirra in disaccordo su una mozione presentata dall’ ex candidato a sindaco. Questi beni dovrebbero essere utilizzati per fini sociali o per risolvere l’emergenza legata ai problemi alloggiativi abitativi.