C’è pure l’ex Stir di Battipaglia, attuale Tmb, nella zona industriale tra l’ammodernamento degli impianti che smaltiscono rifiuti nella Regione Campania.
A stanziare i fondi, cento milioni di euro, destinati ai cinque impinati regionali tra cui quello di Battipaglia è proprio la Regione Campania, con una proposta di Bonavitacola. L’ elenco delle piattaforme prescelte è nella delibera approvata il 3 agosto scorso dall’ esecutivo ai piani alti di Palazzo Santa Lucia – su proposta del vicepresidente, l’assessore all’ Ambiente Fulvio Bonavitacola – con uno schema d’ accordo di collaborazione tra Regione ed organi di governo del ciclo integrato dei rifiuti: ci sono i vecchi Stir napoletani di Tufino, Giugliano e Caivano, quello di Santa Maria Capua Vetere, a 15 minuti da Caserta, e ovviamente il Tmb di Battipaglia.
La mission è “determinare una netta ed importante riduzione dei quantitativi di “Fst” e di “Fut” prodotti, con un conseguente netto calo di fabbisogno di capacità di termovalorizzazione e di discarica”, che, ovviamente, si pagano a peso d’ oro. Strada che era già stata tracciata dai vertici dell’ Ente d’ Ambito di Salerno, presieduto da Giovanni Coscia e diretto da Bruno Di Nesta , l’ unico in Campania ad aver già ereditato – e pure da parecchio – la gestione dell’ ex Stir, come previsto dalla legge regionale: solo sul versante nostrano in calce all’ accordo di collaborazione basterà la firma dei rappresentanti dell’Eda.