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Battipaglia, ospedale unico sulla statale 18

Asl Salerno: al via vaccini agli ultraottantenni

Il nuovo ospedale a ridosso della statale 18 a Battipaglia. Da tempo immemore su quei 65mila metri quadri di nuda terra cinta dalla statale 18 e dalla provinciale 195 svetta un cartello “Vendesi”. Potrebbe – condizionale più che d’ obbligo – comprarli proprio l’ Asl di Salerno per costruirci l’ agognato ospedale unico della Piana del Sele: quell’appezzamento rappresenta la più accreditata tra le tre ipotesi localizzative in campo.

Terra di frontiera (è la 195 a delimitare i confini): ricade nel comune di Eboli ma è vicinissima a Battipaglia. Ed è facilmente raggiungibile pure da Capaccio Paestum, Altavilla Silentina, Albanella e dintorni. Gli altri due (poco) possibili scenari finiti sul tavolo del direttore generale Gennaro Sosto ingegnere esperto in accorpamenti e su quello dei sindaci Cecilia Francese di Battipaglia eMario Conte di Eboli sono di più complicata realizzazione: la pista battipagliese porta in zona Asi, nei pressi dell’ ex Stir (difficile immaginare un presidio sanitario tra gli impianti dei rifiuti), quella ebolitana a San Nicola Varco (parimento complicato figurarselo accanto ad un centro commerciale).

E allora quei sei ettari e mezzo “vista Statale” fanno gola all’Asl e non dispiacerebbero neppure all’amministrazione di Battipaglia, lieta d’ accettare un presidio a Eboli ma più vicino – questa la ragione che renderebbe titubanti Conte e i suoi – al centro abitato della capofila della Piana. Un’ opera che viaggerebbe di pari passo con il fatidico potenziamento della 195: un programma da 10 milioni di euro – la variante al piano del 2002 è stata approvata a Palazzo Sant’ Agostino – che migliorerà la viabilità d’ accesso all’ ex Stir. Potrebbe giovarne pure l’ ospedale unico? Ai posteri e ai sindaci l’ ardua sentenza. C’ è già un progetto non ancora localizzato: i primi cittadini lo hanno visionato. Trecento posti letto, tre ale, perfino la piattaforma datterraggio per gli elicotteri sul tetto Interlocuzioni embrionali: non c’ è ancora. C’ è già un gruzzolo di 60 milioni di euro, però: soldi destinati all’ adeguamento del “Santa Maria della Speranza” (20 milioni) e alla creazione d’ una nuova ala del “Maria Santissima Addolorata” (40 milioni), ma in via Nizza sono scettici ad investire danaro su presidi che potrebbero essere vanificati col tempo.