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Dossieraggio, coinvolto Danilo Iervolino

Dossieraggio, si estende anche a Salerno l’inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia sui dossier abusivi che coinvolgono politici, sportivi e vip.

Dalle indagini emergono fino ad ottocento accessi abusivi ai sistemi in due anni (2021-2022): il finanziere dell’antimafia Pasquale Striano avrebbe consultato fuori da regole e protocolli investigativi una serie di banche dati. Da quelle che svelano visure aziendali a quelle che servono a conoscere le pendenze penali nei confronti di un individuo.

Il giudice antimafia Antonio Laudati e il luogotenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano, iscritti nel registro degli indagati, avrebbero verificato anche la posizione di Danilo Iervolino, presidente della Us Salernitana 1919.

Un approfondimento investigativo che, secondo quanto ha riferito l’avvocato di Laudati, sarebbero stati richiesti dalla Procura di Salerno in merito alla vendita della Salernitana ad opera dell’ex patron Claudio Lotito e che coinvolge anche l’ex co-patron Marco Mezzarova, anch’egli coinvolto nella vicenda dossieraggio.

La Procura della Repubblica di Perugia sta provando a ricostruire tutti i tasselli: fino ad ora sarebbe emerso che ad eseguire gli accessi abusivi Striano, dichiarando – falsamente – di averlo fatto per nome e per conto della Procura di Salerno mentre Laudati sarebbe l’ideatore e coordinatore delle operazioni.

Intanto, in una breve nota il Procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, in relazione all’inchiesta sugli accessi abusivi a banche dati, ha reso noto che “nell’ambito di normali rapporti di cooperazione tra Autorità giudiziarie, ha da tempo e in più occasioni fornito” alla Procura di Perugia “le informazioni utili e la documentazione necessaria alla prosecuzione delle indagini in corso”.

Per la Procura di Salerno, infatti, “evidenti ragioni di riservatezza, su attività peraltro condotte da altro ufficio giudiziario, appaiono ostative alla diffusione di qualsiasi ulteriore informazione sulla vicenda”, conclude Borrelli.

Un riferimento a Salerno si evince dall’invito a comparire disposto dai pm umbri per il finanziere Pasquale Striano, indagato a Perugia insieme ad altre 13 persone.

In particolare nella contestazione del reato di abuso d’ufficio nei confronti del militare della Gdf e del sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati, si afferma che i due in un atto, poi trasmesso a Roma il 23 marzo 2023 e avente ad oggetto una segnalazione per operazione sospetta (Sos), “attestavano falsamente che le fonti di innesco dell’attività investigativa” erano “elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti nell’ambito di proprie attività investigative” quando invece “l’origine dell’atto erano le informazioni ottenute” da altra persona “attraverso incontri promossi da Laudati e concordati da Striano nel maggio del 2022”.