La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello di Napoli la sentenza di condanna a 4 anni e 4 mesi inflitta all’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello.
La decisione arriva nell’ambito di una complessa inchiesta della Procura di Salerno, che aveva portato alla luce presunti episodi di corruzione nei Comuni di Eboli e Cava de’ Tirreni.
Cariello, arrestato nel 2020 e sottoposto a oltre un anno di arresti domiciliari, era stato condannato in primo grado a 6 anni e 4 mesi di reclusione, pena poi ridotta in appello.
La riduzione è stata parzialmente influenzata dalla recente riforma del governo Meloni, che ha abolito il reato di abuso d’ufficio, una delle accuse originarie contestate all’ex primo cittadino.
Al centro della vicenda giudiziaria vi sono presunte irregolarità legate a un concorso pubblico indetto dal Comune di Cava de’ Tirreni.
Secondo l’accusa, il concorso sarebbe stato “pilotato” per favorire la figlia del consigliere comunale di Eboli, La Brocca, e un altro candidato ritenuto vicino a Cariello.
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza con l’ausilio di un trojan installato sul cellulare dell’ex sindaco, avrebbero portato alla luce una conversazione considerata cruciale.
Questo dialogo, avvenuto davanti a un bar di Eboli tra Cariello e Francesco Sorrentino, dirigente del Comune di Cava, riguardava non solo il concorso, in seguito annullato, ma anche questioni legate alla gestione del Consorzio Farmaceutico e al trasferimento di dirigenti comunali.
Adesso, torna tutto all’appello che dovrà lavorare sui dettami della Corte.



