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Eboli, due casi di leptospirosi

Due casi di leptospirosi all’ospedale di Eboli. La malattia infettiva batterica ha colpito due lavoratori stranieri. Si tratta di un marocchino e un indiano.

I due pazienti erano ricoverati con sintomi molto evidenti nel reparto di Medicina e dopo l’effettuazione delle analisi i camici bianchi hanno ricevuto la risposta da un centro specialistico napoletano che ha comunicato la diagnosi di leptospirosi.

I due pazienti sono stati trasferiti in isolamento, nel reparto di Malattie Infettive e non sono in fin di vita. La notizia è stata comunicata all’ Asl per avviare i controlli nelle aziende dove lavoravano i due infetti.

La principale via di contagio della leptospirosi per l’ uomo avviene attraverso il contatto diretto o indiretto con tessuti, organi o urina di animali contaminati. In alcuni casi, la diffusione delle leptospirosi nell’ urina può persistere fino a 3 mesi dall’ infezione a causa di un trattamento inadeguato.

I dipendenti dell’ Asl ora dovranno accertare in che condizioni igienico sanitarie lavoravano i due pazienti infettati. Non è escluso che vengano adottati dei provvedimenti amministrativi, se non di carattere penale, nei confronti dei datori di lavoro.

Per prevenire la leptospirosi è fondamentale usare misure di protezione personali, come l’ uso di guanti e calzature idonee al lavoro in acque, stagnanti o vicino agli scarichi, che potrebbero esser state contaminate. Da molto tempo, all’ ospedale di Eboli non si erano verificati contagi del genere.