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Eboli, ieri i funerali di Francesco Pio

Si sono tenuti ieri i funerali del piccolo Francesco Pio D’Amaro, il bambino di tredici mesi che lunedì ad Eboli è morto dopo essere stato aggredito da due cani pitbull mentre era in braccio allo zio.

Straziante la cerimonia funebre, celebrata nella chiesa di San Giuseppe e Fortunato di borgo Aversana. La piccola bara bianca è stata trasportata dai parenti del bambino per l’ultimo saluto. Tanta la gente presente: oltre ai familiari hanno voluto rendere omaggio al feretro anche tanti cittadini ebolitani e battipagliesi.

In serata, si è tenuta anche una fiaccolata a Campolongo per ricordare il bambino, morto all’età di appena tredici mesi. Nel frattempo, continuano le indagini sul fatto e si aprono nuovi scenari. Pare infatti, ma su questo gli inquirenti esprimono il massimo riserbo, che l’aggressione sia avvenuta alle 8 del mattino, ma i soccorsi avvertiti solo dopo trenta minuti il che avrebbe reso vano anche il più celere intervento. I soccorsi, in ogni caso, hanno impiegato poco meno di dodici minuti per arrivare sul posto.

Nel registro degli indagati sono iscritti i proprietari dei cani, Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, gli zii del bambino che erano sul luogo della tragedia, Simone e Giuseppe Santoro, e la mamma Paola Ferrentino accusati di concorso in omicidio colposo per omessa custodia degli animali. Presente anche il sindaco Mario Conte che ha proclamato il lutto cittadino ed ha anche deciso di pagare le esequie e la tumulazione, avvenuta nella mattinata presso il cimitero di Brignano a Salerno. La triste vicenda ha acceso i riflettori su due criticità: una riguardante da vicino la città eburina e l’altra che assume carattere nazionale.

C’è, infatti, chi chiede maggiori controlli sulla litoranea oltre che un giro di vite per contrastare il degrado che vige in quelle zone. Altro aspetto sul quale si sta dibattendo sono le normative che regolano la detenzione di determinati cani, ritenuti pericolosi. I molossi che hanno attaccato e ucciso il bambino dovrebbero essere detenuti seguendo regole ben precise. Un dibattito aperto che di certo è destinato a continuare.