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Lavorare in smart working, ma quanto ci rende felici?

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Lavorare in smart working, ma quanto ci rende felici?

Lavorare in smart working ha numerosi effetti positivi, almeno secondo quanto pubblicato dall’ENEA in occasione della sua prima indagine nazionale “Il tempo dello Smart Working. La PA tra conciliazione, valorizzazione del lavoro e dell’ambiente” su telelavoro e lavoro agile nella Pubblica Amministrazione.

Poter svolgere il proprio lavoro da casa sembra infatti rendere più felici i dipendenti, non fosse altro che per il tempo risparmiato nel tragitto casa-lavoro. Maggior tempo libero che il lavoratore riesce così a investire in attività di carattere personale o familiare.

Lo smart working sembra quindi aver alleggerito la vita a molti lavoratori della PA, ora più soddisfatti perché maggiormente in grado di conciliare vita privata e lavoro.
Ma le Pubbliche Amministrazioni non sono stati gli unici pionieri di tale metodo lavorativo.

Anche le aziende private hanno implementato il lavoro agile per venire incontro alle esigenze dei propri collaboratori, in netto anticipo rispetto alle imposizioni derivanti dall’emergenza Covid-19.
In tal senso, spicca il gruppo olandese ING che ha talmente a cuore la felicità dei propri dipendenti da aggiudicarsi il riconoscimento per il settimo anno consecutive di azienda italiana “Top Employer”.

A ben guardare, lo smart working è solo una delle tante azioni che si inseriscono in una più ampia politica a favore del benessere dei dipendenti, volta proprio a migliorare la qualità di vita degli stessi, anche tra le mura degli uffici.

Rivolgendosi ai propri impiegati la ING ha di fatto messo in atto tutta una serie di iniziative che servono a far staccare la spina ai lavoratori nel corso della loro routine lavorativa, fosse anche per pochi minuti, inducendoli a prendersi cura di loro stessi.

Tali iniziative spaziano dalle sessioni di yoga al mindfulness, indispensabili ad allentare la tensione fra un impegno e l’altro e recuperare la concentrazione giusta per affrontare meglio le ore di lavoro che li separano dal ritorno a casa.

La società non si è neanche risparmiata nel fornire ai suoi collaboratori preziosi consigli su corretta postura e alimentazione, coinvolgendo massoterapisti, osteopati e persino la Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori – LILT Milano sulle tematiche dell’alimentazione preventiva contro i tumori.

Il tutto è avvenuto nell’arco di una giornata evento, battezzata col nome di Recharge@ING, una vera fonte di rigenerazione per coloro che ne hanno preso parte.

Il gruppo, oltre agli aspetti più ludici, non trascura neanche la carriera dei suoi dipendenti, offrendo loro formazione continua e mirata, oltre a una costante crescita professionale attraverso l’apprendimento di nuove competenze.

Insomma una ricetta che può farti persino dimenticare di essere in ufficio, lì dove proprio non fosse possibile ricorrere allo smart working.