Sulla morte di Mario Valiante e Wilma Fezza, morti in un incidente stradale sull’A2 nei pressi dell’uscita di Eboli il 18 luglio scorso, si staglia l’ombra dell’omicidio stradale.
Le indagini concluse in questi giorni hanno accertato la piena responsabilità dell’autista del Tir, che per distrazione ha tamponato con violenza l’auto su cui viaggiavano Mario e Wilma Valiante. La coppia era ferma incolonnata lungo la carreggiata, in modo regolare.
Nessuna colpa è stata attribuita ai due coniugi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il mezzo pesante procedeva a velocità elevata e non ha rallentato, nonostante la segnaletica e la visibilità adeguata.
L’impatto è stato fatale: Mario e Wilma sono morti sul colpo. Ora che le responsabilità sono state chiarite, resta il dolore per una tragedia che si sarebbe potuta evitare.
Con il riconoscimento dell’omicidio stradale come reato, si riafferma l’importanza di punire con fermezza chi, violando le regole della strada, provoca simili tragedie. Non è questo, ovviamente, il caso.
Sarà la magistratura a stabilirlo con il processo che vede coinvolto l’autista del mezzo pesante.
