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Politica, novità: no a limite di mandato per piccoli centri

Il 2024 potrebbe essere anno cruciale per la politica italiana.

Non tanto per quella nazionale quanto per quella locale: il terzo mandato consecutivo per i presidenti di regione pare ormai cosa fatta. Matteo Salvini lo vuole per i presidenti del nord, Zaia in primis, e a goderne potrebbe essere anche il nostrano Vincenzo De Luca che nel ministro leghista vede il suo più grande alleato. Nel disegno di legge proposta da Salvini, inoltre, c’è un elemento che potrebbe interessare e non poco anche i sindaci dei piccoli comuni. Attualmente, la norma prevede che per i centri con popolazione inferiore a cinquemila abitanti il limite di mandati sia di tre legislature consecutive, mandati che diventano due per tutti gli altri comuni. La novità riguarda proprio tale aspetto.

Nel disegno di legge, c’è la possibilità per i sindaci di comuni fino a quindicimila abitanti di potersi candidare per un terzo mandato e, dulcis in fundo, è previsto l’abbattimento del limite per i comuni fino a cinquemila abitanti. Insomma, nei piccoli borghi si può fare il sindaco a vita, senza alcuna limitazione. Ad infinitum direbbero i latini, vita natural durante con la fascia.

Decisione che troverebbe ottima sponda in governanti come Putin o l’omologo cinese Xi Jinping. Il buon vecchio Tomasi di Lampedusa, nell’immortale capolavoro che è Il Gattopardo, ha anticipato tutti: lo scriveva già negli ’50. “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” diceva il rivoluzionario Tancredi ad un conservatore di ferro come lo zio Fabrizio principe di Salina. E così sarà per i piccoli centri italici, uno spaccato di Italia che oggi più che mai soffre le negatività e le emergenza del nostro tempo.

Il paradosso gattopardesco aveva già motivo di essere, forse anticipando i tempi o forse, semplicemente, capace di leggere i mutamenti. Fatto sta che oggi, in consiglio dei ministri, si discuterà anche di questo. Dopo i senatori a vita, in Italia avremo i sindaci a vita. Ancora una volta, quindi, largo ai giovani.