Home Attualità Punti nascita, la Provincia chiama la Regione

Punti nascita, la Provincia chiama la Regione

Dopo un silenzio lungo e assordante, la Provincia di Salerno si è accorta della situazione che sta portando alla futura chiusura dei punti nascita degli ospedali cilentani.

Il “Dell’Immacolata” di Sapri, il “San Luca” di Vallo della Lucania e il “Luigi Curto” di Polla a partire dal primo gennaio prossimo non avranno più il reparto di ostetricia neonatale. Nel corso del consiglio proviciale di ieri, il primo dell’era Alfieri, alcuni consiglieri hanno firmato una mozione, poi recepita dall’assise, con la quale Palazzo Sant’Agostino chiederà alla Regione Campania di fare voti al governo centrale affinché ci sia una proporoga al Decreto Balduzzi che fissa a 400 il numero minimo di parti annui, requisito che purtroppo nel 2022 non è stato superato in nessuno dei tre ospedali.

Segno ulteriore, questo, del calo demografico sempre più forte delle aree interne salernitane e non solo. Sulla vicenda intervengono anche Antonio Capezzuto, segretario genrale della FP CGIL di Salerno e Domenico Vrenna, responsabile area sud dell’Asl.

«Oggi come FP CGIL chiediamo una deroga al Decreto Balduzzi per i punti nascita. La chiusura creerebbe grandissime difficoltà a tutti gli abitanti del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. La denatalità va progressivamente ad erodere la componente attiva che nel paese produce ricchezza e che consente di finanziare e far funzionare il sistema di welfare pubblico. Non possiamo permettere che le donne di questi territori non abbiano l’opportunità di partorire nella loro terra per essere poi costrette ad abbandonarla considerata la mancanza di servizi essenziali. Come pensiamo di difendere le zone più periferiche del nostro Paese quando la soluzione ai problemi diventa la chiusura di un servizio fondamentale per la cittadinanza. La FP CGIL chiede pertanto la deroga degli effetti del Decreto ma soprattutto un suo superamento definitivo».