Gli equilibri politici per la guida della Regione, o delle Regioni, sono fondamentali nelle coalizioni partitiche e lo diventano ancor di più nel caso esse siano molto ampie con rappresentanti di sodalizi anche parecchio differenti.
È il caso dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, composto da realtà diverse tra loro ma amalgamate per governare. Differenze che però spuntano quando c’è da lavorare in vista delle elezioni per il rinnovo dei consigli regionali e cioè ciò che sta accadendo in questo periodo.
Un qualcosa che porta a importanti novità. Innanzitutto, dalle parti di Palazzo Chigi si sta facendo spazio nuovamente l’ipotesi del terzo mandato per i presidenti, elemento osteggiato dal governo tanto da arrivare allo scontro in tribunale con Vincenzo De Luca che lo aveva invece approvato per la Campania.
Cosa è cambiato? Probabile che sia uno degli alleati ad aver spinto in tal senso affinché un suo presidente potesse candidarsi a guidare ancora una la sua regione e gli indizi portano tutti a Luca Zaia del Veneto.
Se il terzo mandato dovesse essere dunque approvato dal governo, non passando quindi dai vari consigli regionali, sarà legge dello Stato e agli enti rimarrà solo in compito di adottarla. De Luca, dunque, potrebbe tornare in corsa dopo il niet della Corte.
Con lui anche Michele Emiliano della Puglia, giusto per essere chiari. A questa eventualità, si aggiunge anche l’idea di far slittare il voto alla prossima primavera e farlo quindi coincidere con le amministrative 2026.
È necessaria un decreto, si diceva, ma non essendo un qualcosa di poco conto, chi legifera potrebbe inserire un maxi emendamento che vada a ratificare anche altre situazioni come, ad esempio, la possibilità dei sindaci di piccoli comuni di potersi candidare alla carica di consigliere.
E a proposito di primi cittadini, se i presidenti di regione dovessero avere il via libera al terzo mandato, esso potrebbe arrivare anche per i sindaci di grandi città.
Aspetto che farebbe davvero gola a molti. Insomma, da questo punto di vista, l’estate 2025 si candida già ade essere la più calda degli ultimi anni.