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Tari, lo scontro diventa politico

L’aumento delle bollette della Tari in arrivo in questi giorni a Battipaglia fa discutere, e non poco, la piazza cittadina.

Dopo le tante polemiche, la sindaca Cecilia Francese si è sentita in dovere di parlare alla cittadinanza. Dotata di lavagna, come un novello maestro Manzi dell’indimenticabile programma “Non è mai troppo tardi”, spiega via social ai battipagliesi la situazione. La sindaca spiega che le motivazioni dell’aumento sono il costo della partecipata Alba e le spese che il comune affronta per il conferimento. Si sfila, dunque, la prima cittadina allontanando le accuse mosse in questi giorni verso Palazzo di Città.

Come era ovvio che fosse, adesso, la cosa diviene aspro terreno di scontro politico. Ad attaccare frontalmente è il comitato “Prima Battipaglia” che replica alla lezione dell’improvvisata professoressa Francese: “Siamo stanchi di ascoltare le solite baggianate e adesso addirittura in cattedra. Una famiglia di tre persone paga 500 euro all’anno per la spazzatura – le loro parole – che sono 42 euro al mese, 1,50 euro al giorno e avete la faccia tosta di voler spiegare?”

“Da spiegare non c’è nulla o almeno più nulla. C’è solo da liberare la poltrone e andare via. La città è sporca – dicono – non ci sono spazi verdi o piste ciclabili, i marciapiedi risalgono al primo dopoguerra, gli alberi cadono, il mare è sporco, gli arredi urbani sono inesistenti, l’illuminazione è a fase alterna, i cestini sono di quaranta anni fa, le discariche che sono lesive per la nostra salute. Si potrebbe continuare all’infinito – concludono – ma adesso basta bugie: liberate la città”.