Novità importante nell’inchiesta legata all’omicidio di Angelo Vassallo.
La Procura della Repubblica di Salerno ha chiuso le indagini relative all’assassinio del sindaco pescatore del 5 settembre 2010.
A firmare la conclusione delle indagini, il pubblici ministeri Elena Guarino e Maria Mafalda Cioncada con il procuratore aggiunto Luigi Alberto Cannavale e il procuratore Giuseppe Borrelli.
Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, Romolo Ridosso, Giuseppe Cipriano e Lazzaro Cioffi, ex carabiniere, rischiano ora il processo con l’accusa di concorso in omicidio. Venti giorni, adesso, per presentare memorie difensive e chiedere eventualmente supplementi di indagini con, ad esempio, gli interrogatori.
Secondo le accuse, Angelo Vassallo fu ucciso perché voleva energicamente contrastare lo spaccio di droga che avveniva nella sua Pollica, in particolare ad Acciaroli. Per la ricostruzione, il sindaco venne attratto in una trappola e lì ucciso con nove colpi di pistola.
Manca il nome della mano che in quella tragica notte tolse la vita a Vassallo, mettendo fine ad un’epoca per il Cilento ma anche condannando il territorio a non risvegliarsi, a non poter correre come avrebbe meritato.
A distanza di quasi quindici anni, qualcosa si sta muovendo. Soddisfazione viene espressa dalla Fondazione che porta il nome del primo cittadino ucciso e speranza nel prosieguo dei lavori della magistratura per risalire all’identità dell’assassino e affinché tutti i colpevoli paghino per quanto fatto.