Il Tar di Salerno oggi si riunisce per decidere sul futuro di Villa Maria a Battipaglia.
Ieri, lunedì 26 giugno, è andato via l’ultimo ospite superstite ed è stato definitivamente chiuso il cancello. Una definizione che riguarda la gestione di “Don Uva Domus”, al centro della disputa con l’ente comunale guidato da Cecilia Francese che ha deciso di ricorrere ai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale al fine di avere giustizia.
Palazzo di Città non riconosce “Don Uva Domus”, cooperativa che è subentrata a “Don Uva”, affidataria della concessione. La coop, dal canto suo, sostiene che il Comune è stato informato della successione e aveva anche dato il suo avallo.
Chi ha ragione? Lo decideranno i giudici che quest’oggi avevano fissato la riunione in camera di consiglio per dare la propria sentenza. Sentenza che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Nel caso si dia ragione al comune, si innescheranno vari meccanismi secondo i quali Villa Maria potrebbe sorgere a nuova vita e dare nuova assistenza agli ormai ex ospiti ma soprattutto lavoro agli ex dipendenti, alcuni dei quali non hanno ancora ricevuto le spettanze dei mesi scorsi.
Insomma, la situazione è esplosiva e solo una sentenza del Tar può mettere le carte in tavola in modo ordinato e serio. Ciò, però, potrebbe non bastare e chi soccomberà, sia esso il comune che la cooperativa lucana, avrà da giocarsi la mossa del Consiglio di Stato. Un qualcosa che allungherebbe in modo estremo i tempi mentre è proprio di tempo che non si ha disponibilità, come non si ha disponibilità di un nuovo luogo dove gli ospiti possano ricevere le cure adeguate.
Si è in alto mare e c’è necessità di una scialuppa di salvataggio per un servizio doveroso e che non può più prendersi il lusso di sottostare a beghe istituzionali.