È stato dato un ultimatum agli ospiti di Villa Maria a Battipaglia.
La cooperativa “Don Uva Domus” ha scritto un’altra lettera ai familiari di chi oggi vive nella struttura nella quale ha chiesto di saldare le spettanze mensili e soprattutto di lasciare il prima possibile Villa Maria.
La motivazione è semplice: “vista l’ordinanza del 10 maggio del Comune di Battipaglia – si legge – con la quale si ordinava l’immediata cessazione dell’attività della casa albergo per anziani ed in ossequio all’articolo 7 del contratto di ospitalità per il quale è prevista, per entrambe le parti, la possibilità di recedere dallo stesso con un prevviso di 25 giorni”, la coop scioglie ogni contratto.
Dopo di ciò, c’è spazio anche ad un’accusa nei confronti dei familiari degli ospiti: “il vostro è un atteggiamento ricattatorio – si legge ancora – perché si continua a pretendere una prestazione che nello stato di fatto è terminata il 31 maggio scorso e che ad oggi è puramente informale e sostanzialmente morale. L’atteggiamento è dunque inaccettabile”.
Infine, “Don Uva Domus” firma l’ultimatum: “Fissiamo come data limite per ottemperare a quanto specificato il giorno 26 maggio quando cioè cessreranno sia i servizi che tutte le utenze della struttura. Trascorso questo termine – concludono minacciando – adiremo le vie legali anche per il risarcimento di eventuali danni patiti e patiendi, conseguenti al perpetrarsi della vosta condotta”.
Da sottolineare che per il 27 giugno è fissata l’udienza del Tar proprio sulla vicenda della coop. Mossa strategica da parte della dirigenza o pura combinazione del fato? Tra qualche giorno la risposta…
