Il Comune di Battipaglia batte cassa e negli ultimi giorni ha chiesto alla Gservice, dell’ex consigliere comunale Antonio Guerra i canoni arretrati inerenti la raccolta degli indumenti usati. Si tratta di una cifra considerevole, circa 20.000 euro e riguardarebbe solo il canone dell’ultimo anno e mezzo svolto in regime contrattuale.
Poi, bisogna calcolare le somme di denaro maturate dalla scadenza del contrato in poi, ma il Comune di Battipaglia ha già intrapreso le vie legali per i primi 20mila euro e al computo hanno lavorato il dirigente tecnico municipale Carmine Salerno e la responsabile del Servizio Ambiente Angela Costantino.
Ventimila euro, sono il 55 per cento delle somme che l’ Ente avrebbe dovuto incassare stando al contratto stipulato negli anni scorsi con la GService, che s’aggiudicò la gara proponendo un contributo annuo fisso e l’ accordo era triennale ovvero di 12.180 euro annuali che moltiplicati per i tre anni previsti dal contratto della società che raccoglieva gli indumenti usati con l’ente battipagliese si giunge a 36.540 euro.
Nel frattempo, c’è stata la Pandemia e il mercato è cambiato e quindi per la GSerice è diventato complicato se non impossibile garantire al Comune di Battipaglia queste somme di denaro.
Per tali motivi la GService ha chiesto ai funzionari del Comune di Battipaglia di rimodulare il pagamento dei canoni ma sinora i responsabili della GService non sono stati ancora convocati a Palazzo di Città.