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Agropoli, Consiglio di Stato reintegra Mutalipassi

Diventa una telenovela la vicenda di Agropoli tra corsi e ricorsi.

Dopo la decisione della sezione staccata di Salerno del Tribunale Amministrativo Regionale che aveva annullato la proclamazione degli eletti in seguito al voto del 12 giugno 2022, il respingimento di un primo ricorso presentato dai soccombenti lo scorso sabato, la pubblicazione delle motivazioni con le quali si riapriva il voto in quattro sezioni, adesso Palazzo Spada cambia tutte le carte in tavola, sospendendo la decisione dei giudici di Salerno e rinviando la discussione al 14 novembre.

Tra l’altro nella mattinata di ieri si era insediata il commissario prefettizio, la dottoressa Fulvia Zinno. Secondo la decisione dei giudici, la sospensiva del Tar c’è stata per garantire continuità amministrativa, cosa che poteva essere garantita dal commissario. Perché, dunque, tale decisione? Davvero il Consiglio di Stato non sapeva della nomina?

Può un commissarimento durare qualche minuto? Due organi così importanti per il funzionamento della struttura amministrativa italiana non hanno tra loro rapporti? Nel 2023, con grandi tecnologie che abbattono le distanze, è possibile che accadono determinate cose?

Domande legittime, la democrazia è anche questo, a cui non possiamo però dare risposte. Ad Agropoli, in ogni caso, nel giro di pochi giorni si è passati attraverso varie situazioni tra l’altro molto diverse tra loro. Caso raro, forse unico, in cui il vecchio adagio “in medio stat virtus” non ha senso anche perché non si sa dove quel medio dove sia. Ma nemmeno la virtus, a dire il vero.