Home Attualità Equipollenza, l’europarlamento dà ragione a Vuolo (FI-PPE)

Equipollenza, l’europarlamento dà ragione a Vuolo (FI-PPE)

Sull’equipollenza, Il Parlamento Europeo riconosce le motivazioni addotte dall’eurodeputata di Forza Italia e del partito Popolare Europeo Lucia Vuolo.

“La procedura d’urgenza riconosciuta alle due petizioni presentate nel Settembre 2023, individua la necessità di fare immediata chiarezza rispetto ad una serie di incoerenze che continuano e ripercuotersi su oltre 15’000 insegnanti italiani, tutti con titolo abilitativo all’insegnamento ottenuto in Europa”.

“Al mio fianco gli Avvocati Maurizio Danza, Angela Maria Fasano, Stefania Fasano ed il dott. Gaetano Giordano (Silav). Tutti saremo auditi dalla Commissione PETI del Parlamento europeo nel pomeriggio del 23 gennaio 2024” spiega l’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare del Gruppo PPE – Forza Italia.

Nella riunione dei coordinatori di tutti i partiti politici europei del 29 novembre 2023, si è deciso di attribuire la procedura di urgenza per entrambe le petizioni 0951/2023 e 0953/2023 aventi come prima firmataria l’europarlamentare Lucia VUOLO (Gruppo PPE – Forza Italia).

Alla base della decisione, il dossier presentato dall’europarlamentare campana in cui sono state inserite numerose sentenze (a titolo esemplificativo: TAR Lazio 9921 del 12 giugno 2023 IV. Sezione – TAR Lazio IV BIS e Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato Sentenze n. 18, 19, 20, 21 e 22/2022) che hanno tenuto ad aggiornare il contesto legislativo a conoscenza della Commissione Petizioni del Parlamento europeo. Contesto che, ad oggi, sta determinando l’incoerenza delle decisioni legislative adottate dal “Ministero dell’Istruzione” (MIM) che impediscono a più di 15.000 insegnanti italiani di svolgere il loro lavoro.

La prima petizione è la 0951 – 23 co-firmata dall’Onorevole Lucia Vuolo, europarlamentare del Gruppo PPE / Forza Italia, insieme con l’Avvocato Maurizio Danza.

La petizione è redatta circa “il conferimento di contratti di lavoro rispetto all’ostracismo previsto dall’articolo 5 della Legge 74/2023. Evidenziando quindi la violazione del diritto all’accesso parziale e quindi al diritto all’insegnamento anche a tempo determinato”. A farne le spese, si stima, siano circa 15 mila docenti.

La seconda petizione è la 0953 – 23 co-firmata dall’Onorevole Lucia Vuolo e dagli Avvocati Angela Maria e Stefania Fasano e da Gaetano Giordano (SILAV).

Nelle ambizioni dell’Onorevole, dello Studio Fasano e della Silav, questa petizione pone l’accento invece sulle “tempistiche (del riconoscimento del titolo estero, ndr) certamente inconciliabili con il diritto al lavoro e al suo accesso dei giovani docenti precari, travalicando anche i 36 mesi di attesa”.