I presupposti c’erano tutti. Le aspettative pure. Radici Experience le ha superate.
Come ogni buon progetto, si parte sempre dalla base, un’azienda agroalimentare ( Adinolfi) che si trova letteralmente alle spalle del ristorante e che ispira il percorso gastronomico dell’experience. Ma torniamo alla serata, è possibile godersi un aperitivo all’esterno della struttura in un ambiente raffinato prima di accomodarsi in sala. Ad accoglierti nella zona Experience, un ambiente totalmente separato dal ristorante, il maitre Francesco Grimaldi. Una professionalità che proviene da un lungo percorso di collaborazioni stellate.
L’impatto con la location è emozionante, lo stile, i colori, le luci tutto crea armonia e profuma di classe. La sensazione è quella di essere in un luogo non comune. Nulla di fuori posto. Nemmeno tu. Sì perché a volte, almeno a me succede, capita di sentirti a disagio in un posto non tuo, magari troppo freddo e distante. Al Radici experience non è così. Sei subito dentro. A proposito di dettagli, il nostro tavolo è realizzato con tre marmi diversi, che rappresentano le tre anime del locale, la carne, il pesce e i vegetali. Ed è qui che conosciamo lo chef, Matto Sangiovanni, poche parole, un sorriso rassicurante e negli occhi una gran voglia di conquistare i suoi clienti. Il tempo di scegliere il vino con il Sommelier Ivan Mendana, con una carta dei vini che consta più di mille etichette, provenienti da tutta Europa e partiamo con un menu di degustazione di 10 portate.
Un percorso, un viaggio, un’esperienza, partendo dai prodotti della nostra terra, trattati con maestria e rispetto, valorizzandoli con abbinamenti equilibrati e originali ma mai troppo audaci, con un risultato di cucina accattivante e a tratti sorprendente. Il servizio attento, scrupoloso ma mai invadente. Un prezzo sostenibile, un dettaglio sì ma importante oggi, il menu degustazione di cui vi allego foto…90 euro. Ne vale veramente la pena.
Rosaria Sica
