Sulla situazione dei punti nascita in provincia e nello specifico nel Cilento, dicono la loro vari esponenti politici.
A rischio sono i reparti neonatali del “San Luca” di Vallo della Lucania, del “Luigi Curto” di Polla e del polo ospedaliero “Dell’Immacolata” di Sapri.
Tra essi, c’è Virginia Villani, coordinatrice Movimento 5 Stelle per la provincia di Salerno: «La sanità pubblica campana – dice – vive una crisi ormai cronica che risulta ancora più evidente nelle aree interne, dove è molto difficile poter ricevere cure adeguate, in particolare in casi di emergenza».
«La chiusura dei centri nascita, già scongiurata qualche anno fa grazie al nostro intervento, va assolutamente evitata anche stavolta, perché sarebbe un ulteriore motivo di isolamento e di disagio per le comunità di quelle zone della provincia di Salerno».
Concorde è Imma Vietri, parlamentare di Fratelli d’Italia: «È inaccettabile – le sue parole – che l’unico nosocomio del Vallo di Diano non sia messo nelle condizioni di fornire i servizi essenziali di assistenza sanitaria a causa della carenza di personale che, da troppo tempo, sta comportando difficoltà nell’organizzazione dei turni di lavoro, lasciando molto spesso scoperte le fasce orarie serali».
«Recentemente, ben cinque ambulanze sarebbero state costrette ad allontanarsi dal Vallo di Diano per trasportare le persone rimaste ferite in un incidente stradale in altri ospedali, a circa un’ora di distanza di auto, lasciando anche il territorio privo dei mezzi per l’emergenza – aggiunge – non possiamo pemettere che un ospedale come quello di Polla, baricentrico, posto in prossimità dell’arteria autostradale e con un bacino di utenza di circa 70 mila abitanti, venga progressivamente abbandonato con la dismissione dei reparti».
Nel frattempo, domani i sindaci del Distretto Sanitario cilentano, capitanati dal primo cittadino di Sapri Antonio Gentile, saranno in audizione con Vincenzo De Luca per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico incentrato sulla sanità.
