È forte la denuncia che arriva sul Ruggi d’Aragona.
A farla, come riporta il quotidiano “Le Cronache”, è una donna transessuale che fa intendere di essere stata discriminata al pronto soccorso del nosocomio proprio per la sua condizione.
“Sono stata lasciata senza cibo per molto tempo – dice – ed era palese che tale comportamento fosse stato riservato solo a me in quanto altri pazienti, che erano nella mia stessa stanza, venivano trattati diversamente.
È stato terrificante perché mi sono sentita abbandonata – racconta – mi hanno lasciata senza cibo e nessuno veniva a chiedermi come stessi o se avessi bisogno di qualcosa”.
In tutto ciò c’è anche un altro piccolo accadimento: “Mi sono trovata costretta a chiedere aiuto a un amico che, tra l’altro, è infermiere. Quest’anima buona mi ha aiutata portandomi un panino ma, trattandosi di un dipendente dell’ospedale in malattia, ora potrebbe rischiare un procedimento disciplinare”.
La donna, attualmente ricoverata in reparto per la recrudescenza di una tubercolosi, usa parole forti: “Siamo tutti esseri umani e non capisco perché tanta cattiveria nei miei confronti. Ovviamente non generalizzo ma dico soltanto quanto accaduto.
Ora sono ricoverata e mi sto sottoponendo alle cure – termina il suo racconto – ma quanto vissuto in pronto soccorso rimarrà per sempre nella mia mente sia per il danno fisico provocatomi sia per quello personale.
Difficilmente dimenticherò tale disparità di trattamento”. La donna, infine, lancia un appello tanto per avere giustizia ma anche perché situazioni simili non si ripetano più e che ci sia una uguaglianza totale a prescindere dalla varietà di ogni paziente e a cominciare dall’identità sessuale di ognuno.
Al momento, non ci sono reazioni da parte del Ruggi, ma non è escluso che possano esserci prese di posizione.