Al carcere di Salerno tutto è capitato in poco tempo.
Durante un normale controllo del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, all’interno della casa circondariale, Francesco Giugliano e Anna Maria Russo, la compagna, sono stati tratti in arresto. Il reato contestato, oltre a resistenza a pubblico ufficiale e minacce, è di detenzione al fine cessione a terzi detenuti di sostanza stupefacente.
L’uomo è stato individiuato dai cani antidroga mentre era in procinto di entrare in carcere per il suo consueto turno di lavoro. Scoperto, ha estratto l’arma di ordinanza minacciando i presenti. Dopo aver avvertito telefonicamente la compagna, si è dato alla fuga. La stessa, che poco prima di lasciate l’abitazione vicina alla struttura carceraria si era disfatta di una confezione di marijuana ma anche di materiale per il confenzionamento e schede telefoniche, lo ha recuperato con un’auto allontanandosi a tutta velocità. Lì è scattato un pericoloso inseguimento, terminato poi nel centro di Battipaglia dove una pattuglia della Guardia di Finanza ha intercettato la vettura fuggitiva.
L’uomo è stato perquisito ed è stato trovato in possesso di duemila euro in contanti, di una pistola con due caricatori e di una ricetrasmittente non autorizzata. Perquisito anche l’appartamento dove i due convivevano all’interno del quale sono stati trovati un altro caricatore, telefoni cellulari, strumenti per confezionare la droga e buste schermate per gli smartphone all’interno delle quali celare i dispositivi al fine di eludere i controlli e poterli portare all’interno delle mura. Insomma, l’attività che Francesco Giugliano, agente di polizia penitenziaria, e la compagna portavano avanti era quella di un collegamento tra i detenuti e l’esterno, oltre che smercio di sostanza stupefacente ed altri oggetti coi detenuti.