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Questione cimitero di Battipaglia, la nota di Civica Mente

Maurizio Mirra
Maurizio Mirra

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa dell’Associazione Civica Mente

Dal 35% di restituzione dovuta ai concessionari, dopo aver realizzato delle tardive proiezioni su
eventuali “economie” dei lavori esecutivi, si arriva a deliberare in giunta di proporre una
restituzione del 7.5% (per fare un esempio, ai concessionari che hanno pagato 40mila euro le
cappelle, saranno restituiti circa 2800 euro). Uno schiaffo a tanti cittadini che da anni hanno
versato i propri risparmi per acquistare una cappella.

Sia ben chiaro: siamo consapevoli che la questione cimiteriale sia complessa, aggravata anche da
colpe e scelte pregresse, ma quanto comunicato ieri non solo è offensivo per i cittadini, a cui si
chiede di pagare per responsabilità altrui, ma è anche rischioso per le casse comunali (e quindi di
nuovo per i cittadini che rischiano di pagare due volte) perché la giunta ha scelto di scommettere sul
buon andamento delle conciliazioni, senza prevedere per tempo adeguate coperture al rischio,
lasciando tutto ad eventuali ulteriori debiti fuori bilancio. Decisione anche comprensibile se presa
nei tempi giusti, ma decisamente rischiosa dopo anni di silenzi e rimandi.

La cosa più grave, ancora una volta, è che ci si pone anche dinanzi a una grande complessità e a
responsabilità evidenti (ma sarà eventualmente la corte dei conti a chiederne conto) nella posizione
della presunta superiorità, pubblicando la delibera di giunta a due ore dal Consiglio, di fatto
negando ai consiglieri di minoranza ogni studio approfondito della questione. Un'amministrazione
che si ritiene tale, specialmente in una situazione complessa come questa, dovrebbe avvalersi di
tutte le competenze presenti, aprendosi anche a soluzioni alternative.

Quanto scelto ieri invece va ancora una volta nella direzione del disprezzo della minoranza, come
fatto alla prima convocazione del consiglio in cui poteva essere presentata la delibera ancora in fase
di lavorazione per raccogliere ulteriori osservazioni, invece di disertare in aula gridando che il
consiglio non serve a niente.

Sei anni ci sono voluti per discutere la questione. Otto giorni per partorire una delibera
rischiosa, che potrebbe considerevolmente aggravare il debito presunto. Il sindaco ha promesso che
nel 2023 le cappelle saranno concluse. Lo ha detto alla televisione, quindi non le diamo della
bugiarda. Lo ha deliberato con la sua giunta, senza chiedere alcuna consultazione né in consiglio, né
nelle commissioni.

Sindaco, le auguriamo di aver fatto bene. Diversamente, saranno Affari Suoi.